Pediculosi

La pediculosi del cuoio capelluto è una patologia che si manifesta quando la cute della testa viene attaccata dai pidocchi, che giorno dopo giorno, debilitano l'organismo.

Questa malattia è contagiosa ed è presente in particolare in ambiente scolastico: negli istituti dell'infanzia il problema può trasformarsi in una vera e propria infestazione, che richiede un intervento delle autorità sanitarie per permettere a genitori, alunni e maestri di ritrovare la serenità.

Tuttavia, la pediculosi non è un disturbo collegato solo ai bambini ma può interessare persone di ogni età. Riconoscerla fin dai primi sintomi è fondamentale per intervenire con una terapia efficace.

Vediamo come è possibile e quali sono le caratteristiche di questo problema di salute.

  1. Caratteristiche
  2. Trasmissione
  3. Terapia
  4. Prevenzione

Caratteristiche

La pediculosi, come abbiamo accennato, è una patologia provocata da un insetto chiamato Pediculus humanus capitis, comunemente conosciuto come pidocchio. Si tratta di un parassita che arriva sulla cute dell'uomo per sopravvivere, grazie ad una temperatura favorevole e cibarsi, con l'aspirazione di sangue attraverso i tessuti.

Ha una forma ovale appiattita, è caratterizzato da una colorazione che può variare dal grigio al nero e può misurare circa 3 mm, quindi risulta molto difficile da individuare. Ha sei piccole zampe uncinate che usa per arrivare all'uomo e attaccarsi al suo cuoio capelluto.

Pediculus humanus capitis

La femmina in età fertile può produrre fino a 10 uova al giorno e vivere per circa un mese, ciò significa che è in grado di produrre più di 300 uova, dette lendini.

Queste sono deposte sul cuoio capelluto circa due giorni dopo l'accoppiamento e bianche e lunghe 1 mm. Le lendini si trovano in particolare nella parte occipitale, ovvero vicino alla nuca, parietale, cioè sulle tempie e retroauricolare, quindi dietro le orecchie.

Rimangono ben salde tra i capelli, ma fortunatamente sono visibili ad occhio nudo, hanno un aspetto simile alla forfora, ma basta avvicinare lo sguardo o usare una lente di ingrandimento per capire subito che sono uova.

Dopo una decina di giorni le uova si schiudono e nascono le ninfe: piccoli di pidocchio che aspirano il sangue dal cuoio capelluto per sei volte al giorno e raggiungono la maturità in meno di due settimane.

Se la patologia non viene spenta sul nascere il cuoio capelluto sarà invaso dai pidocchi che si ciberanno esclusivamente del sangue dell'individuo affetto, che accuserà gravi problemi di salute.

Trasmissione

Il pidocchio non riesce nè a volare nè a saltare, per questo motivo la pediculosi si può contagiare solo attraverso il contatto diretto.

Le scuole sono sicuramente gli ambienti dove è più facile contrarre la patologia: qui i bambini tra i 3 e gli 11 anni hanno più facilità di contatto. Basti pensare che i bambini condividono la stessa classe e gli stessi ambienti di gioco e non è raro che si abbraccino o stiano molto vicini.

Esiste addirittura una precisa normativa in merito (Circolare del Ministero della Sanità n.4 del 13.03.1998) che prevede che il bambino con pediculosi non frequenti l'istituto scolastico fino al trattamento della patologia. Può essere riammesso a scuola il primo giorno dopo l'inizio della terapia.

Ma i pidocchi si possono contagiare anche se una persona colpita condivide la spazzola, il pettine, cappello, fermagli, sciarpe e felpe con un'altra. In questo caso, però la sopravvivenza del pidocchio è più incerta: l'ambiente non è caldo e umido e non ha cibo di che nutrirsi. In queste condizioni può sopravvivere meno di 50 ore.

Non è facile capire che il pidocchio è arrivato al cuoio capelluto di una persona, nè che ha iniziato a cibarsi: infatti rilascia contemporaneamente una sostanza, una sorta di saliva, che serve per anestetizzare la cute dell'individuo colpito.

Solo dopo diversi giorni o addirittura una settimana la persona può sentire prurito. Per individuare la patologia occorre ispezionare attentamente il cuoio capelluto spostando le ciocche in particolare e usando, all'occorrenza una lente di ingrandimento.

In questi casi, è possibile vedere dei puntini bianchi oblunghi e lucidi. Dopo essersi accertati della presenza di pidocchi è opportuno iniziare subito la terapia adeguata.

Terapia

La cura per la pediculosi si basa anche su farmaci di vario tipo, da acquistare in farmacia come lozioni o spray. I medicinali più usati sono i piretroidi e il malathion. Ricordiamo che è fondamentale leggere attentamente le modalità d'uso di questi prodotti, riportate sul foglietto illustrativo.  

Anche gli oli essenziali possono portare diversi benefici: per esempio l'olio di neem è ampiamente usato in questi casi. Questi prodotti riescono a modificare l'ambiente ideale per il pidocchio, che giorno dopo giorno si indebolisce e muore.

Eliminare le uova è più difficile rispetto agli insetti adulti, è quindi necessario aiutarsi con un pettine a denti metallici e fitti.

Paranix è una lozione anti pidocchi che agisce tramite uno spray per eliminare i fastidiosi insetti dal cuoio capelluto.

Nella confezione è presente anche un pettinino specifico per rimuovere le lendini.

Questo strumento si usa sui scrupolosamente sui capelli divisi in ciocche, ispezionando una piccola porzione di cuoio capelluto per volta. Può essere utile spruzzare un po' di lozione oppure olio d'oliva, che facilità la rimozione poichè rende il capello scivoloso.

La pettinatura è un procedimento che richiede tempo e attenzione: è utile non avere fretta, mettersi in una zona illuminata e, nel caso, distrarre il bambino con la tv. Si può mettere un asciugamano sotto la testa in modo che le uova cadano qui e dopo occorre buttarlo.

Dopo l'uso bisogna disinfettare il pettine immergendolo in una bacinella con acqua e shampoo per 10 minuti, in seguito bisogna bollirli per altri 10 minuti, assicurandosi che tutte le lendini siano eliminate.

Oltre a questi prodotti occorre anche usare shampoo specifici per la pediculosi come Mediker Shampoo e MOM che grazie agli oli essenziali presenti nella formulazione può creare un ambiente poco gradito all'insediamento e sopravvivenza di pidocchi.

Se l'infestazione è particolarmente grave il medico può decidere di ricorrere al Bactrim, un medicinale che una volta assunto entra in circolo e arriva fino al pidocchio causandone la morte.

Se il problema affligge un coinquilino o componente della famiglia tutti gli altri membri della casa devono sottoporti ad un'ispezione accurata. Infine, occorre lavare bene giocattoli, biancheria, sciarpe, cappelli, indumenti e altri prodotti che possono essere venuti a contatto con i pidocchi.

Gli oggetti devono essere lavati almeno a 60° in lavatrice. Gli indumenti, prima del lavaggio, possono essere chiusi in sacchetti di plastica per due settimane.

Prevenzione

La prevenzione è una questione fondamentale quando si parla di pediculosi. Infatti, per evitare di contrarre la malattia è necessario avere alcuni accorgimenti:

  • Non condividere l'asciugamano o altri oggetti personali con chi soffre della patologia;
  • Tenere ben separati gli indumenti o il vestiario anche a scuola, in particolare è preferibile lasciarli nello zaino se si condividono appendiabiti o evitare di poggiarli tutti sulla stessa sedia.
  • Limitare il contatto testa-testa in luoghi pubblici, negozi o altri ambienti di condivisione: autobus, piazze, mercati, scuole etc.
  • Imparare a non confondere le lendini con la forfora: le uova, a contrario della forfora, non vengono via quando si passa la mano tra i capelli;
  • Seguire una corretta igiene dei capelli con prodotti specifici.

Con queste indicazioni è possibile prevenire ed eliminare efficacemente il problema della pediculosi!