Dislessia

La dislessia è un Disturbo Specifico dell'Apprendimento abbastanza diffuso nel mondo. Si tratta di una problematica correlata a difficoltà per il cervello di rielaborare i simboli scritti, interpretandone le forme e l'ortientamento, arrivando a decodificarne il significato. Non esiste una causa certa della dislessia, anche se è ormai assodato che un bambino con almeno un genitore dislessico abbia maggiori probabilità di manifestare il disturbo.

Le peculiarità di questo disturbo fanno sì che se ne scopra la presenza solo quando chi lo manifesta si avvicina ai testi scritti con regolarità, quindi in genere tra il secondo e il terzo anno della scuola primaria. Vediamo quali sono le caratteristiche di questa problematica e come è possibile gestirla con le dovute attenzioni.

  1. Sintomi
  2. Diagnosi
  3. Problematiche correlate
  4. Trattamento
  5. In Italia
  6. PDP
  7. Ruolo della famiglia

Sintomi

Occorre subito precisare che la dislessia va diversificata da altre tipologie di disturbo o malattia che possono portare a sintomi simili; una persona che soffre di dislessia non ha alcun tipo di problema di neurologico o visivo e non ha problemi di comprensione della lingua parlata o deficit di attenzione. Il dislessico mostra delle difficoltà esclusivamente nella decodifica del testo scritto, che si tratti di prosa o di numeri e simboli. Si parla di diversi disturbi correlati alla dislessia, che in genere sono presenti in maniera concomitante:

  • disgrafia, o difficoltà ad effettuare i corretti movimenti che portano ad una scrittura fluente;
  • disortografia, difficoltà nello scrivere in modo corretto e leggibile, anche a se stessi;
  • discalculia, o difficoltà nell'interpretazione dei simboli e dei numeri.

La dislessia può essere suddivisa in diversi modi, anche se, non avendo ancora oggi a disposizione delle ricerche precise su questo disturbo, è difficile comprendere se si tratta di problematiche generali a tutti i dislessici, o se invece si tratta di tipologie diverse di dislessia. Sembra che alcuni dislessici manifestino una maggiore difficoltà nel rilevare la posizione spaziale delle lettere, cosa che li porta a confondere alcuni grafemi tra loro, come ad esempio d e p, o i ed l; in altri casi si nota maggiormente una difficoltà ad interpretare in modo coerente il significato dei simboli, rilevando in essi il codice fonetico che li sottende.

Indipendentemente dalla motivazione per cui ciò avviene, il bambino dislessico mostra un'estrema difficoltà nell'apprendimento della lettura: impiega tempi lunghissimi per leggere anche poche righe di testo e tale attività comporta l'assorbimento di grandi quantità di energia. Alcuni bambini con questo disturbo tendono ad effettuare numerosissimi movimenti oculari durante la lettura, cosa che porta anche a stancare la vista.

Dislessia

Diagnosi

Quando un insegnate o un genitore ritiene che un bambino possa essere affetto da dislessia è come prima cosa importante rilevare che no ci siano delle patologie che portano alla sua difficoltà di lettura. Si può infatti trattare di problematiche neurologiche, che impediscono la corretta comunicazione dei messaggi tra gli occhi e il cervello, oppure di problemi alla vista, che impediscono di visualizzare i simboli in modo corretto. Il bambino dislessico non manifesta ritardo dell'apprendimento, se gli insegnamenti sono impartiti in modo verbale e non scritto. Spesso il dislessico manifesta la sua disabilità quando è già ad uno stadio evoluto del suo percorso scolastico: nei primi anni di scuola primaria gli insegnati tendono a comunicare verbalmente con i bambini e ad evitare che debbano interpretare dei testi in solitudine. Molti bambini e adulti con la dislessia mostrano un'intelligenza vivace e attiva, che può portare a numerosi successi, nella vita e nella carriera scolastica, se il loro disturbo viene diagnosticato per tempo.

Problematiche correlate

Un bambino che impegna un'ora per leggere 10 righe di testo e comprenderle va incontro a una serie di problematiche. Alcuni insegnati ritengono che il loro alunno tenda a distrarsi, o che non si applichi abbastanza. Nella realtà l'attività della lettura per un dislessico è oltremodo complessa e stancante, per questo motivo molti bambini nei primi anni di scuola tendono ad evitare di leggere, o a ritenere di non essere in grado di farlo, perché non cerebralmente all'altezza dei loro compagni. Molto speso il bambino dislessico viene deriso e questo porta alla classica profezia che si auto adempie: i compagni di classe egli insegnati lo ritengono un fallito, che non vuole imparare e che non si impegna; questo porta l'allievo a comportarsi in modo coerente con la visione degli altri.

Molti bambini dislessici manifestano anche segni di depressione e anche di ansia al pensiero di doversi confrontare con il loro percorso scolastico quotidiano. Visto che il bambino dislessico manifesta i primi segni del suo disturbo a partire dai primi anni di scuola, la problematica tende a cronicizzare: più il tempo passa e più sono le lacune nell'apprendimento, dovute alla mancata capacità di leggere in modo veloce e corretto, di prendere appunti, di copiare il testo scritto alla lavagna dall'insegnante.

La matematica porta ulteriori problematiche, dovute all'incapacità di interpretare segni, simboli e cifre scritte e alla difficoltà di comprendere le regole matematiche semplicemente attraverso l'apprendimento mnemonico delle parole pronunciate dall'insegnate. Se la dislessia non viene diagnosticata il futuro scolastico di chi ne soffre è segnato; molto spesso chi manifesta questo disturbo lascia la scuola appena possibile, con risultati scolastici assai deludenti.

Trattamento

Non esiste ad oggi una cura per la dislessia, anche se è possibile intraprendere una strada verso il trattamento delle problematiche riguardanti la lettura. Non appena un insegnante nota che un suo allievo, nei primissimi anni della scuola primaria, manifesta delle difficoltà nella lettura è importante accertare che non si tratti di dislessia. L'incontro con un neurologo, con un logopedista, con uno psicologo o con un pedagogista possono portare ad una diagnosi molto precoce di dislessia.

Un bambino con tale diagnosi può avere la possibilità di ricevere degli insegnamenti a lui destinati, in modo da migliorare il suo rapporto con il testo scritto. Il dislessico può imparare a leggere, ma deve farlo nei suoi tempi, considerando che tale attività sarà per lui sempre difficoltosa. In molti casi una scrittura più semplice, ben spaziata e scritta con caratteri speciali, permette anche al bambino dislessico molto piccolo, intorno ai 6-7 anni, di comprendere il testo scritto, in modo da poter studiare e leggere proprio come tutti gli altri. Di fondamentale importanza è non far sentire il bambino menomato o diverso da chiunque altro, in modo da insegnargli a convivere con il suo disturbo.

In Italia

Quando un bambino manifesta i primi sintomi della dislessia è importantissimo cercare di far certificare questo disturbo, da un professionista dell'ASL. Nella scuola italiana esistono specifici protocolli per il trattamento dei bambini dislessici, che si possono attivare solo ed esclusivamente dopo aver ottenuto la certificazione del disturbo da parte dell'ASL. Visto che tale certificazione avviene in tempo abbastanza lunghi, risulta di importanza cruciale la tempestività di segnalazione del problema alle autorità scolastiche, da parte degli insegnati o dei genitori stessi. Anche se si ha un certificato che dichiara la presenza del disturbo in un bambino, le insegnanti non possono attivarsi se non hanno a disposizione la certificazione di legge. PDP

Il bambino con certificazione di Dislessia può accedere ad un Progetto Didattico Personalizzato, che obbliga gli insegnati a preparare un progetto didattico specifico per l'allievo con dislessia. Tale progetto può comprendere interventi didattici personalizzati, anche con l'ausilio di un assistente esterno; il dislessico potrà ricevere anche provvedimenti volti a stimolare la sua attenzione in classe, ad eliminare i momenti di lettura davanti ai compagni, e a ricevere prove finali diversificate, che non comportino assessment nel campo della lettura e della comprensione del testo.

Grazie al PDP chi soffre di dislessia può ricevere anche insegnamenti specifici che lo portino ad interpretare correttamente i grafemi nello spazio, a comprendere i movimenti degli occhi durante la lettura, i metodi di interpretazione del testo e di comprensione dello stesso. Nella scuola italiana i docenti hanno a disposizione anche delle linee guida specifiche, che li possono aiutare nella preparazione di un Progetto Didattico Personalizzato per lo studente dislessico; in questi casi è possibile anche richiedere l'aiuto da parte di un pedagogista o di un logopedista.

Nello specifico, il bambino dislessico tenderà a seguire un percorso trasversale di apprendimento della lettura e della scrittura, che dura tutti gli anni della scuola primaria; nel frattempo potrà approfittare di lezioni a lui dedicate, dove si utilizza soprattutto la parola piuttosto che la scrittura o la preparazione di schemi grafici alla lavagna. Questo percorso può essere affiancato dall'uso di programmi informatici specifici per la dislessia: qui puoi trovare l'elenco di software per gestire al meglio questa problematica. Il loro utilizzo è previsto dalla Legge!

Ruolo della famiglia

In passato sono moltissime le persone che non hanno potuto avere una carriera scolastica produttiva a causa delle dislessia. Molto spesso è la famiglia che amplifica il senso di impotenza della persona dislessica: soprattutto in tenera età il bambino con dislessia tende a sentirsi a disagio rispetto agli altri compagni e a non riuscire ad avere il successo scolastico che i suoi genitori desiderano per lui.

Oggi le famiglie dei bambini dislessiche sono spinte a seguire un percorso di accettazione del disturbo e di collaborazione con la scuola. Solo incoraggiando loro figlio possono fare in modo che la dislessia non lo penalizzi in alcun modo nel corso della sua vita. Esistono tante possibilità oggi che rendono possibile per un dislessico avere una proficua vita scolastica, attraverso anche l'attuazione di epcifiche metodologie didattiche e interventi riabilitativi. Lo Stato Italiano garantisce la possibilità, per i genitori dislessici, di avere del tempo aggiuntivo da trascorrere a casa con il figlio, in modo da affiancarlo durante lo studio e i compiti a casa quotidiani.

Questa opportunità è disponibile per la gran parte dei lavoratori, ove il contratto lo permetta.

Esistono delle APP e dei software che permettono anche alla famiglia di gestire al meglio la problematica, uno dei più famosi è LeggiXme che facilita la lettura grazie ad un programma che sintetizza la voce. Un altro software molto diffuso è Winabc che rilegge i testi scandendoli in sillabe, morfemi e in questo modo è possibile abilitare o riabilitare la capacità di lettura. Questa app è disponibile anche per iPhone ed è disponibile su iTunes.

Come abbiamo visto gestire la dislessia è possibile occorre però affidarsi ad esperti dopo aver individuato il disturbo.