Varicocele

Il varicocele è una patologia che colpisce l'apparato riproduttivo maschile. Nasce in seguito a problemi di circolazione nella zona dei testicoli - nell'95% dei casi colpisce il testicolo sinistro - arrivando a provocare la sterilità maschile. Infatti, l'afflusso di sangue provoca calore e le alte temperature sono in grado di uccidere gli spermatozoi che nascono e sostano proprio in questa zona. Si tratta di un problema diffuso, tuttavia sono pochi gli uomini che si affidano ad un medico per la sua risoluzione, anche perché nei primi tempi il disturbo è asintomatico.

Ma come è possibile riconoscerlo e quali sono i metodi più efficaci per guarire da questa malattia? Vediamo nel dettaglio tutti gli aspetti del varicocele.

  1. Caratteristiche
  2. Epidemiologia e sintomi
  3. Diagnosi e conseguenze
  4. Terapia

Caratteristiche

Il varicocele è una patologia provocata da una dilatazione o ingrossamento delle vene che si trovano nello scroto. La struttura arteriosa e venosa di quest’area presenta un flusso che parte dal cuore all’arteria testicolare la quale, dall’interno dell’addome trasporta il sangue fino ai testicoli; qui il flusso del sangue prosegue verso il plesso pampiniforme (il quale origina la vena testicolare), la vena testicolare spermatica che a destra si ricollega alla vena cava inferiore, mentre a sinistra si lega alla vena renale. Queste vene possono subire delle modifiche funzionali e strutturali (dilatazione o ingrossamento) con conseguente deflusso del sangue dal testicolo alla parte alta dell’organismo. Questa condizione colpisce per il 95% il testicolo sinistro e solo per il 5% il testicolo destro. Questa differenza d’incidenza è dovuta alla diversa struttura e sbocco delle vene in precedenza descritte.

La vena sinistra arriva in maniera perpendicolare alla vena renale, mentre la vena destra arriva in maniera angolare alla vena cava inferiore. Solo in rari casi il varicocele colpisce entrambi i testicoli e in questo caso si parla di varicocele bilaterale. Questa patologia, dal punto di vista fisiologico e "meccanico" non influisce sull’erezione, tuttavia a seguito di un dolore molto fastidioso, può accadere che questo influenzi psicologicamente il paziente portandolo a una disfunzione erettile (dovuto al solo e unico fattore psicologico e non fisiologico). Secondo alcuni studi endocrinologici c’è una correlazione tra il varicocele di primo e di secondo grado e la sub-fertilità. Questa è dovuta al semplice fatto che, un incremento della durata e dell’ampiezza del reflusso del sangue può portare ad un’alterazione della temperatura della zona con conseguente riduzione del numero, motilità e forma degli spermatozoi.

Quest’aumento di pressione è causa anche d’ipossia, stress e diminuzione della produzione di testosterone. Proprio per questi motivi, dopo che il medico ha effettuato una diagnosi di varicocele procede con lo spermiogramma con lo scopo di valutare lo stato degli spermatozoi. La diagnosi, l'epidemiologia e i trattamenti sono oggi all'avanguardia, vengono effettuati da medici specializzati (endocrinologi o urologi) i quali attuano delle tecniche chirurgiche e microchirurgine con una bassa incidenza verso la recidiva.

Varicocele

Epidemiologia e sintomi

Per quanto riguarda l’epidemiologia del varicocele, secondo alcune analisi mediche, questa patologia è comune nei soggetti di età compresa tra i 10 e i 19 anni d’età con una percentuale dell’8% circa. Colpisce inoltre circa il 15-20% della popolazione di sesso maschile e si riscontra per il 30-40% in pazienti affetti da problemi di fertilità. Secondo alcune statistiche si evince che i soggetti affetti da varicocele hanno dei livelli molto bassi di testosterone, LH, progesterone e FSH.

A questi si aggiunge una bassa attività della lipasi, un enzima che si occupa della digestione dei grassi presenti nel cibo, il quale trasforma i trigliceridi in glicerolo e acidi grassi. In linea generale il varicocele non da una sintomatologia ma viene diagnosticata in seguito a controlli di routine. I sintomi si presentano maggiormente a seguito di un importante esercizio fisico, quando arriva la stagione calda o comunque quando le temperature sono elevate, a seguito di un rapporto sessuale e quando si sta in piedi per un lungo periodo.

Tra i sintomi sono inclusi:

  • pesantezza a livello dello scroto
  • fastidio a un testicolo
  • dolore della zona interessata
  • Vene scrotali ingrossate e dilatate palpabili al tatto (sacchetto di vermi)
  • dimensioni ridotte di un testicolo rispetto all’altro.

In passato, la scoperta di questa patologia avveniva a seguito della visita medica fatta durante il servizio di leva obbligatoria. Recentemente diverse ricerche hanno scoperto una relazione tra varicocele ed eiaculazione precoce.

Perciò se si soffre di questo disturbo è consigliabile una visita andrologica alla ricerca delle possibili cause. Agire tempestivamente sulla patologia del varicocele significa evitare dei danni che talvolta possono risultare permanenti, e allo stesso tempo la possibilità di consentire un trattamento meno invasivo possibile. Il Ministero della Salute ha diffuso un video sull'argomento, evidenziando quanto sia importante la prevenzione anche in andrologia

Diagnosi e conseguenze

Visti l’epidemiologia e i sintomi, il varicocele viene diagnosticato in maniera molto semplice sia attraverso quella che viene definita obiettività clinica e sia mediante indagini ecografiche. La prima consiste nell’ispezionare lo scroto per confermare la presenza della dilatazione delle vene presenti su questa zona effettuate da un andrologo o urologo specializzato. Per quanto riguarda le indagini ecografiche, viene fatta un’ecografia e un eco-color-Doppler con lo scopo di analizzare in maniera più approfondita i vasi spermatici.

A questi esami si aggiungono: l’ecografia e la flussimetria doppler. A seguito di questi interventi, l’andrologo o l’urologo possono confermare se si è in presenza di varicocele al I, II, II o IV stadio. Se non si agisce per tempo, la permanenza di sangue venoso nel testicolo e in qualsiasi altro organo può comportare delle conseguenze molto importanti e dannose. Prima di tutto si creano problemi alla crescita e maturazione degli spermatozoi, in secondo luogo si può andare incontro a un’alterazione del liquido seminale il quale risulta avere anomalie, alterazioni della motilità e della morfologia e diminuzione del numero stesso di spermatozoi. Tutto ciò è dovuto all’aumento (anche se lieve) della temperatura a livello dello scroto, infatti, subito dopo il trattamento si possono già notare dei sorprendenti miglioramenti. Anche a seguito del trattamento si può andare incontro a delle complicanze che solitamente si risolvono entro qualche giorno dall'intervento stesso.

É necessario fare molta attenzione perché si può avere una reazione allergica al liquido di contrasto, all'anestetico o alla sostanza sclerosante. In questo caso, il medico avvia una terapia desensibilizzate al liquido e dopo pochi giorni può procedere con l'intervento chirurgico. Altre reazioni possibili possono essere: un calo di pressione dovuto alla sensibilità del paziente, senso di dolore e fastidio a livello inguinale (è una conseguenza all'utilizzo del farmaco sclerosante e entro le 48 ore dovrebbe sparire definitivamente), piccoli ematomi nella regione dove si ha inserito il catetere e arrossamento o gonfiore dello scroto (entro pochi giorni svaniscono).

Terapia

Attualmente si agisce sul varicocele mediante la terapia chirurgica e microchirurgica. Per quanto riguarda il metodo più utilizzato riguardo il trattamento del varicocele, i medici praticano quello radiologico. Chiamato anche scleroembolizzazione retrograda, il trattamento non ha bisogno di anestesia generale ma basta quella locale. L’ottima riuscita di questo tipo d’intervento dipende in larga parte dall’esperienza del chirurgo. Tuttavia può capitare che il soggetto non sia predisposto alla pratica di questo intervento per svariati motivi, per cui si attua una tecnica chirurgica classica.

Essa è caratterizzata da una varicocelectomia praticata in anestesia generale, spinale o locale. In queste tecniche rientrano: intervento di Ivannisevich, legatura soprainguinale, intervento di Palomo, sclerotizzazione, legatura laparoscopica ed embolizzazione delle vene spermatiche. La legatura soprainguinale è una tecnica che detiene un’elevata percentuale di successo, è poco invasiva ed ha rischi operatori veramente ridotti. Si pratica un’anestesia locale o spinale, si pratica un’incisione obliqua dal pube verso l’inguine. A questo punto il chirurgo (dotato di un dispositivo ottico d’ingrandimento) cerca l’arteria spermatica la quale non deve essere minimamente danneggiata giacché potrebbe causare una diminuzione dell’apporto di sangue arterioso al testicolo interessato. In seguito mette da parte anche i dotti linfatici per evitare che il liquido venga, a seguito di una lesione, accumulato nello scroto. Dopo aver trovato le vene che causano il reflusso sanguigno, il chirurgo procede con la legatura e il sezionamento di ognuna di esse. Tutto l’intervento ha una durata media compresa tra i 30 e i 45 minuti. L’intervento radiologico è meno invasivo rispetto al precedente e può essere praticato in ambulatorio.

Il radiologo arriva alle vene spermatiche e le cauterizza. Per quanto riguarda gli interventi di microchirurgia, quello ampiamente utilizzato riguarda l’installazione di bypass tra la vena epigastrica inferiore e il sistema spermatico. Nonostante queste tecniche siano le più utilizzate e le più soddisfacenti, secondo alcuni studi effettuati a livello internazionale, fanno notare che si può incorrere nel rischio di recidiva (ripresentazione della patologia). Si ha una percentuale di circa 30% nel rischio di ricaduta a seguito della legatura e un 10% circa a seguito della sclerotizzazione retrograda. Per quanto riguarda la tecnica tradizionale di legatura, talvolta può accadere che il chirurgo leghi accidentalmente l’arteria spermatica o alcuni vasi linfatici. In seguito all’intervento, il paziente nel 50% dei casi riacquisisce il normale livello di fertilità. I risultati sono più soddisfacenti se il soggetto presenta almeno 10 milioni di spermatozoi al millilitro quando è affetto da questa patologia.

Il Ministero della Salute ha diffuso una campagna di sensibilizzazione sulla fertilità, invitando uomini e donne ad approfondire eventuali cause, a volte legate proprio ad una patologia grave come il varicocele.

Guarire dal varicoceleè possibile, occorre sempre parlare con il proprio medico curante che offrirà utili indicazioni per il trattamento del problema!