Varicella

La varicella è una malattia esantematica, con questo termine si identificano tutte le patologie che si manifestano tramite una eruzione cutanea di pustole, bolle e vescicole di colore rosso, con un alto rischio epidemico e di contagio. La causa è dovuta ad una infezione primaria del Virus Varicella – Zoster che maggiormente i bambini di età compresa tra i 5 ed i 10 anni anche se sempre più spesso viene riscontrata anche negli adulti. Essendo un problema di salute che affligge grandi e piccini, con il quale tutti (con qualche eccezione) una volta nella vita devono combattere, vediamo quali sono i sintomi, le cause e le terapie consigliate in caso di varicella.

  1. Sintomi
  2. Come riconoscerla
  3. Rischi
  4. Contagio
  5. Cura
  6. Prevenzione

Sintomi

La varicella è solitamente una malattia benigna giacché si guarisce entro i 10 giorni dalla prima formazione di macchie sulla pelle. Una malattia che tral’altro non lascia problematiche di alcuno genere sul corpo dell’ammalato. Dopo una fase iniziale di incubazione che può arrivare a durare anche tre settimane, i primi sintomi di cui ti accorgerai, sono rappresentati dalla comparsa delle papule. Inoltre, il paziente avverte un malessere generale con tanto di mal di testa e di innalzamento della temperatura corporea seppur non eccessiva (si mantiene solitamente nel range 38° - 38,5°). Nel decorso della malattia le lesioni presenti sul corpo non superano le 500 unità e si trasformano dalle iniziali papule in vescicole, quindi in pustole ed infine assumono la conformazioni di croste granulari che cadranno da sole senza lasciare segni sul corpo. 

Varicella

Come riconoscerla

Varicella, Morbillo o Rosolia? La domanda non è così banale, la comparsa dei sintomi può essere comune nelle tre malattie. Vediamo come si differenziano. La rosolia ed il morbillo presentano dei sintomi molti simili a quelli della varicella per cui ai tuoi occhi possono essere facilmente scambiate l’una con l’altra. La prima differenza sostanziale tra di esse, è che nel caso della varicella si avverte un forte senso di prurito. Inoltre, le primordiali macchie rosse dovute alla varicella compaiono prima sul tronco per poi diffondersi verso la testa ed il volto.

Il morbillo è facilmente distinguibile in quanto si presenta immediatamente con una febbre molto alta assieme ad una forte tosse, gola infiammata e soprattutto naso costantemente alle prese con le classiche e fastidiose colate. In ogni caso è consigliabile rivolgersi al proprio medico curante per un’attenta visita da effettuarsi ovviamente all’interno delle mura domestiche.

Rischi

Nella stragrande maggioranza dei casi è una malattia benigna che guarisce al massimo nell’arco di 10 giorni lasciando il paziente senza problemi di alcuna sorta. Tuttavia è bene che non sottovaluti la sua pericolosità seguendo attentamente le indicazioni del medico, giacchè la malattia può avere un decorso decisamente più aggressivo in alcune situazioni. Tendenzialmente la varicella presenta un coefficiente di rischio maggiore quando colpisce soggetti in età adolescenziale oppure adulti soprattutto se immunodepressi. Per persone immunodepresse si intendono soggetti che per diverse ragioni (HIV, chemioterapia, etc) hanno un sistema immunitario compromesso oppure indebolito che quindi non riesce a combattere efficacemente il virus della varicella.

La varicella diventa pericolosa nei soggetti debilitati dando luogo ad infezioni batteriche molto più forti con le lesioni cutanee che somigliano a vere e proprie lacerazioni della pelle, artriti, epatite e tante altre malattie. Inoltre, negli adulti la varicella può portare complicanze che si trasformano in una brutta polmonite. Molto raramente può essere contratta due volte dallo stesso individuo in quanto si crea un meccanismo per cui l’infezione si trasforma in immunità. Inoltre, è opportuno aggiungere come nel 10 – 15% dei casi, la varicella si possa ripresentare nel soggetto affetto a distanza di molti anni dando luogo ad una particolare forma di herpes che è comunemente nota con il nome di fuoco di Sant’Antonio che comporta per il soggetto affetto anche un certo dolore localizzato e solitamente dura intorno ad un mese.

Molto pericoloso è il caso in cui la varicella venga contratta da una donna incinta. In particolare se viene contratta nei primi tre mesi di gravidanza il rischio che l’infezione si possa trasmettere al feto è molto alto. Nel caso questo dovesse accadere, si causa una embriopatia che potrebbe arrecare al bambino danni al cervello, agli occhi, disturbi neurologici e lesioni cutanee permanenti. Invece nel caso dovesse essere contratta dalla madre dai cinque giorni prima il parto ai due giorni dopo il parto, si può palesare una gravissima forma di varicella per il neonato. Infatti, in questa situazione il tasso di mortalità è purtroppo molto alto, intorno al 30%.

Contagio

In che modo avviene il contagio della malattia? Come difenderci nel caso una persona con cui siamo a contatto ne è affetta? È importante sottolineare come la fase in cui il contagio avviene con maggior semplicità è quello iniziale, con la comparsa delle prime macchioline sulla pelle. La trasmissione può avvenire per via aerea ad esempio quando il paziente tossisce o starnutisce, oppure mediante contatto diretto con la parte di pelle lesionata. Possiamo asserire che il rischio contagio scompare del tutto dal momento in cui le eruzioni si sono ormai trasformate in croste e si apprestano a cadere.

Per proteggersi da possibile contagi è indispensabile evitare di essere nello stesso ambiente dell’ammalato o quanto meno porsi a distanza di sicurezza.

Cura

Essendo una malattia sintomatica si tende semplicemente a dare farmaci che possono alleviare i sintomi. Ad esempio per il prurito possono essere somministrati degli antistaminici. Dunque, per la varicella i medici solitamente non ti prescriveranno alcun farmaco specifico a meno che le lesioni della pelle non vengano infettate da batteri.

Purtroppo questo accade sovente nei bambini molto piccoli in quanto non riescono a gestire la tentazione di prudersi con le mani. Diverso è il caso di persone che sono a rischio complicanze che come detto in precedenza sono sostanzialmente quelle deficitarie da un punto di vista immunitario.

In questo caso il medico incentrerà la cura con l’uso di un farmaco antivirale da somministrare entro le prime 24 ore dall’apparizione delle macchie. Di seguito ti diamo alcuni validi consigli per alleviare i sintomi provocati dalla varicella:

  • Utilizza, tranne che sul volto, del talco sui settori in cui si avverte il prurito con un’operazione di tamponamento e non di sfregamento.
  • Potresti usare delle salviettine fresche inumidite con acqua tiepida. Dovrai appoggiare le salviettine sulle lesioni cutanee almeno ogni quattro ore. Questo va fatto nei primi quattro giorni. In alternativa molti pediatri che sconsigliano l’utilizzo dell’acqua, parlano molto bene dei bagni di farina d’avena acquistabili sia al supermercato che in farmacia.
  • Cerca di prevedere un’alimentazione fresca e leggera evitando cibi acidi come ad esempio il succo d’arancia.
  • Per la zona genitale ci sono delle apposite creme che troverai in farmacia, in grado di alleviare il dolore.
  • Devi assolutamente evitare l’uso di aspirina giacchè può aumentare il rischio di contrarre la sindrome di Reye.

SI può usare anche un detergente intimo con proprietà lenitive, alla calendula o aloe per portare un senso di freschezza immediato nei casi in cui le pustole abbiano raggiunto i genitali. 

Consigliamo di chiedere un parere al proprio medico curante per la scelta di tali prodotti: nella nostra farmacia online puoi trovare un ampio reparto dedicato all'igiene intima ricco di prodotti lenitivi naturali per il tuo benessere.

Prevenzione

Molto importante è la prevenzione della varicella con i medici che raccomandano fermamente di sottoporre i bambini tra i 12 ed i 15 mesi di età alla prevista vaccinazione del Sistema Sanitario Nazionale che peraltro al momento prevede un richiamo intorno ai 5 anni di età. Secondo alcuni recenti studi, è stato dimostrato che il vaccino ha una efficacia abbastanza elevata, calcolata tra il 70% ed l’85% nel caso delle forme lievi.

Efficacia che si alza oltre il 95% nelle forme più gravi. Tra l’altro è stato verificato che seppur alcuni bambini vaccinati contraggono la varicella, i sintomi risultano meno pesanti rispetto ai bambini le cui madri, invece, hanno preferito di non effettuare il vaccino. Sempre rimanendo in ottica prevenzione, è opportuno ricordati che il bambino affetto da varicella non deve essere mandato a scuola se non siano passati almeno cinque giorni dalla formazione delle prime eruzioni cutanee. Infine, è utile rimarcarti come sia caldamente consigliato chiamare il medico se hai anche il benché minimo dubbio che il tuo bambino sia affetto da varicella e se in particolare abbia difficoltà di respirazione, forte mal di testa, febbre che continua a non abbassarsi, ha problema nel fissare con gli occhi la luce, vomita, abbia il torcicollo, una insolita sonnolenza oppure appaia abbastanza confuso anche nell’esprimersi.

In tutti questi casi è opportuno affidarsi al medico o recarsi nel più vicino pronto soccorso per avere una terapia efficace e veloce.