Il Morbo di Crohn, anche detto Malattia di Crohn, è una patologia cronica di tipo infiammatorio. Questa patologia è stata scoperta per la prima volta negli anni '30 del 900, e porta il nome di uno dei primi medici che per primi la descrissero. I sintomi del Morbo di Crohn, assai diversi da paziente a paziente, ne rendono ancora oggi difficile la diagnosi, tanto che è difficile stimare quanti siano i casi presenti nella popolazione. Approfondiamo l'argomento: cerchiamo di capire insieme come si individua e gestisce questa patologia autoimmune.
Il Morbo di Crohn è caratterizzato da uno stato di infiammazione ricorrente di una o di alcune parti dell'apparato digerente. La sede dell'infiammazione si può trovare in una qualsiasi zona di questo apparato, che va dall'ano alla bocca: questo significa che i sintomi possibili sono molto vari e variegati, e possono cambiare da paziente a paziente. Nel corso degli anni però si è notata una stretta predilezione per la malattia ad attaccare alcune particolari parti dell'apparato digerente, in particolare posizionate all'interno dell'intestino. Nella maggior parte dei casi il morbo colpisce l'ileo, ossia la parte terminale dell'intestino tenue; in questo caso, circa il 30% dei pazienti che lamentano questo morbo, viene chiamata ileite di Crohn.
Circa il 20% dei pazienti soffrono invece di colite di Crohn, in quanto la patologia si manifesta nell'intestino crasso e tende ad avere sintomi molto simili alla colite ulcerosa. Un'altra percentuale elevata di persone che soffrono di questa malattia manifestano sintomi nella prima parte dell'intestino tenue, quindi la diagnosi si riferisce alla malattia di Crohn gastroduodenale, con sintomi che possono riguardare anche lo stomaco. In rari casi il Morbo di Crohn colpisce altre parti dell'apparato digerente, tra cui l'ano, la bocca o l'esfago.
Molto spesso le modificazioni intestinali causate da questo morbo riguardano diverse zone dell'intestino, manifestandosi a chiazze.
I sintomi del Morbo di Crohn sono molteplici, correlati anche alla sede della problematica. In linea generale si tratta di un'infiammazione cronica di alcune parti dell'apparato digerente, caratterizzata da bruciore e dolore di stomaco, nausea, vomito, febbre, dissenteria. Tutti questi sintomi tendono ad avere nel tempo delle fasi acute e della fasi di remissione, durante le quali il paziente non manifesta alcun sintomo. Molto spesso si avvertono dolori in una zona precisa, situata attorno all'ombelico o nel quadrante destro dell'addome, dove il medico può notare dei rigonfiamenti che appaiono solidi al tatto.
Insieme con i sintomi più classici appena elencati, chi soffre di Morbo di Crohn può manifestare una lunga serie di altre problematiche, dovute alla malattia. Molto spesso infatti l'infiammazione localizzata può dare vita alla stenosi intestinale: nell'intestino si creano dei restringimenti, che favoriscono il formarsi di blocchi intestinali anche recidivanti. In altri casi si possono presentare anche fistole, ossia delle vie di comunicazione tra l'intestino e altre strutture circostanti, come la pelle, la vagina o ala vescica. Sono un sintomo abbastanza diffuso anche il sanguinamento anale, o la presenza di sangue nelle feci e la formazione di ascessi, attorno all'ano o in qualsiasi parte dell'intestino.
Queste problematiche sono correlate al carattere infiammatorio del morbo: in sede infiammatorio si possono creare ulcerazioni o anomalo sviluppo di batteri. Insieme con i sintomi classici, il disturbo causa disturbi di altra natura, strettamente correlati al funzionamento dell'apparato digerente, che può risultare particolarmente compromesso. Molti pazienti manifestano diversi gradi di malnutrizione, a causa della scarsa funzionalità di assorbimento svolta dall'intestino.
Questo problema è più o meno grave a seconda della sede in cui si presenta il morbo e anche dell'età del soggetto: i pazienti molto giovani o particolarmente anziani sono quelli che presentano sintomi maggiori correlati al malassorbimento, tra cui problemi di crescita, anoressia, carenza di vitamine e sali minerali, in questi casi si può chiedere al proprio medico un parere sull'assunzione di integratori di sali e vitamine.
La perdita di peso è altrettanto comune, anche perché molti dei sintomi classici del Morbo di Crohn tendono a migliorare in modo sensibile se non si assume cibo. Alcuni pazienti manifestano: particolari infiammazioni agli occhi; problemi infiammatori alle articolazioni, con sviluppo di artriti localizzate; eritemi che si sviluppano in particolari zone del corpo; gonfiore alle gambe; diverse complicanze neurologiche, come la depressione o la cefalea. Non è detto che chi soffre di Morbo di Crohn presenti anche tutte queste altre problematiche, che possono però presentarsi in alcuni periodi della loro vita.
Questa patologia infatti è cronica e non esiste una cura che la possa risolvere una volta per tutte, quindi nel corso degli anni possono insorgere alcune complicanze, anche correlate al particolare stato d'animo o di salute del paziente che ne soffre. Purtroppo questa malattia tende anche a predisporre l'insorgenza di altre problematiche, tra cui il formarsi di fistole, ascessi e stenosi dell'intestino; questo tipo di problemi vanno valutati e curati rapidamente, perché portano a sintomi molto fastidiosi.
Alcuni malati di Malattia di Crohn devono essere sottoposti a resezione di alcune parti dell'intestino, cosa che rende ancora più preoccupante l'eventualità che insorga malnutrizione: l'intestino svolge un importantissimo ruolo nell'assorbimento dei nutrienti dal cibo durante la digestione, il fatto che sia stato accorciato in alcune zone spesso causa la necessità di assumere degli integratori alla dieta quotidiana.
Aumentano anche le probabilità di contrarre un tumore del colon, cosa che rende fondamentale effettuare i controlli periodici anche per questa importante patologia. Altri sintomi possono essere la regolare presenza di afte sulle pareti della bocca e lo sviluppo di calcoli alla cistifellea o ai reni, favoriti dalla resezione di alcune parti dell'intestino: il malassorbimento dei sali minerali e dei grassi ne causa una maggiore presenza all'interno degli organi, con conseguente formazione di calcoli.
Oggi non è ancora chiaro quali siano le cause del Morbo di Crohn, anche se viene spesso annoverato tra le patologie autoimmuni - come il diabete, la colite ulcerosa e altre. Molte ricerche indicano tre diversi tipi di cause, che possono favorire lo svilupparsi della malattia. Il primo tipo di cause è molto probabilmente di tipo ambientale, da correlarsi allo stile di vita ed alla presenza di inquinanti nell'aria; del resto questa patologia si sviluppa con maggiore probabilità nei paesi industrializzati. Sono ancora da verificarsi le cause e livello immunitario, anche se è chiaro che questo morbo si manifesta come uno scorretto funzionamento della risposta immunitaria del soggetto.
Chi ha familiarità con la Malattia di Crohn ha molte maggiori probabilità di sviluppare la malattia nel corso della sua vita; si sta ancora studiando quali siano le caratteristiche genetiche che favoriscono l'insorgenza della malattia, anche se è ormai chiaro che la presenza di alcune mutazioni a livello genetico può portare a contrarre questo tipo di patologia. Da questo punto di vista però non ci sono ancora certezze, in quanto sembra che diversi geni giochino un ruolo importante nello sviluppo di questa patologia.
Da un punto di vista epidemiologico il picco si ha nella popolazione di sesso femminile, di età compresa tra i 20 e i 30 anni; un ulteriore picco si nota in età più avanzata, tra persone con più di 65 anni di età.
Si può contrarre il morbo però in qualsiasi età della vita, sono affetti da Morbo di Crohn anche bambini piccoli e persone di mezza età.
Purtroppo la diagnosi per questa malattia non è semplice, soprattutto perché i sintomi possono manifestarsi in modo assai diverso da paziente a paziente. Inoltre molto spesso si manifestano sintomi acuti per brevi periodi di tempo, cui seguono mesi di remissione quasi totale, al cui termine si ripresentano i sintomi.
Nel caso in cui il paziente manifesti esclusivamente brevi casi di dolore all'addome con dissenteria, spesso viene curato per diverticolite o per episodici casi di diarrea, correlati al cibo o ai malanni stagionali. Le persone che riescono ad ottenere una diagnosi più rapida sono quelle che manifestano i sintomi più invalidanti o severi, come le infezioni agli occhi o le stenosi intestinali. Visto che la maggior parte dei sintomi e delle complicanze possono essere dovuti ad altri tipi di patologia, spesso una diagnosi certa di Morbo di Crohn avviene solo dopo una colonscopia o altro tipo di esame invasivo, che può comportare anche una biopsia. Può essere utile anche una radiografia con mezzo di contrasto, che evidenzia le zone dell'intestino interessate dall'infiammazione.
Purtroppo la prognosi non è delle migliori, in quanto si tratta di una malattia cronica, per cui non esiste una cura: chiunque ne sia affetto deve imparare a conviverci, cosa che può passare attraverso una totale modifica dello stile di vita. La presenza di complicanze o la necessita di sottoporsi ad interventi di resezione dell'intestino sono caratteristiche che possono rendere il Morbo di Crohn una malattia particolarmente invalidante. Alcuni pazienti però non arrivano mai a manifestare problematiche di questa gravità.
Visto che non esiste una cura definitiva per il Morbo di Crohn, si possono utilizzare esclusivamente farmaci che permettono di alleviare i sintomi o di prolungare il periodo di remissione. Generalmente si utilizzano farmaci antinfiammatori e immunosoppressori, anche se talvolta è necessario ricorrere anche a cortisonici e antibiotici. Molte persone assumono un cocktail di farmaci, formulato basandosi sui sintomi che manifestano. Quindi anche in questo caso non esiste una cura precisa contro tutti i sintomi del Morbo di Crohn, perché molto dipende dalle problematiche correlate al singolo caso.
Molto spesso si ricorre alla resezione delle parti di intestino particolarmente infiammate, cosa che però porta, nella maggior parte dei casi, allo sviluppo della malattia in altre parti dell'intestino. Le persone che ne soffrono devono modificare il loro stile di vita: il fumo è controindicato, visto che se ne è notata una particolare correlazione con le probabilità di contrarre il morbo.
La dieta è un elemento fondamentale, in genere si sconsiglia il consumo eccessivo di latticini, alimenti proteici, carboidrati durante la fase di remissione. In fase acuta invece è bene evitare le fibre, che possono causare un'aggravarsi delle scariche dissenteriche e provocare la presenza di occlusioni intestinali. Alcune persone devono assumere integratori per buona parte della loro vita, soprattutto dopo aver subito interventi di resezione intestinale.
Questa malattia deve essere seguita da una equipe medica preparate e competente sull'argomento, per tale motivo consigliamo di reperire un centro di cura nelle vicinanze ed iniziare a fare gli esami per la corretta diagnosi della patologia.
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