L’orticaria è un fastidioso disturbo che si manifesta sulla pelle, creando delle bolle rosse che causano dolore e prurito. Spesso il sintomo è temporaneo e scompare entro pochi giorni, per non ripresentarsi più. Tuttavia, quando il problema affligge il fisico per lunghi periodi, assume una valenza patologica e viene definito come orticaria cronica.
La diagnosi si effettua soprattutto in base ai segni dolorosi visibili sulla cute e la durata. Per esempio, l'orticaria è catalogata come malattia quando i sintomi colpiscono il corpo per più di sei mesi. Pur non mettendo a rischio la vita delle persone, questo disturbo crea imbarazzo sociale e rovina le normali attività quotidiane. Scopriamo quali sono le sue caratteristiche, cause e i rimedi.
Le cause della patologia possono essere singole o il risultante di una concatenazione di fattori.
Spesso, si tratta di uno sfogo allergico che colpisce l’epidermide, causando puntini e bolle di diverse dimensioni che si arrossano e producono intenso prurito su tutto il corpo. Le zone più colpite sono le spalle, le ginocchia e i gomiti; ma spesso anche il viso è interessato dal fenomeno.
Il disturbo può avere origine dall’assunzione di farmaci o può derivare da un’intolleranza a uno o più alimenti. Inoltre, compare anche in seguito a morsi di animali, punture d’insetto o dopo aver toccato una pianta o un vegetale di cui non si conoscono le caratteristiche.
Esistono poi dei fattori di rischio, ovvero elementi che aumentano il rischio di contrarre questo problema. Tra questi, riscontriamo periodi di stress fisico e mentale, che succedono a malattia debilitante e altri momenti in cui il sistema immunitario è particolarmente debole e maggiormente esposto a rischi correlati alla patologia.
Anche gli sforzi fisici e le alte temperature aumentano le possibilità di soffrire di orticaria, così come l’assunzione di alcool e la presenza di altre patologie (per esempio l'ipertiroidismo) o in presenza di rinite e allergie pregresse.
Le donne sono più esposte al problema rispetto ai maschi, in particolare nel periodo premestruale.
Allo stesso tempo, gli studi in merito hanno rivelato che alcune categorie professionali sono più a rischio, poiché possono sviluppare un’orticaria da pressione, che nasce, per esempio, quando si indossano cinture troppo strette, che potrebbero provocare la reazione cutanea sul punto vita e sui glutei.
Questo problema di salute si manifesta in modo simile, sia in chi soffre della sua forma temporanea, sia nelle persone colpite dal problema in modo cronico spontaneo (CSU).
La patologia interessa lo strato superficiale della cute, dove nascono piccole macchie di diverso spessore e circonferenza, di una colorazione rossa.
Questi piccoli puntini possono diventare anche abbastanza grandi e prendere un contorno indefinito. Sono particolarmente spessi e hanno bordi ben tracciati che possono unirsi. Il sintomo principale è l’intenso prurito ben localizzato, in corrispondenza delle reazioni cutanee.
Per aiutare le persone a riconoscere i sintomi in modo corretto, la Novartis grazie al suo progetto "La pelle conta" ha ideato l'App Orticaria, che consente di tenere un diario dei sintomi della patologia. L'app consente di creare un profilo personalizzato, registrando l'intensità del prurito, numero di macchie e soprattutto quanto i disturbi hanno influito, e in che modo, sulla qualità della vita.
Con l'applicazione è possibile monitorare una eventuale patologia, inserendo dati e foto.
Se si avvertono questi disturbi sul corpo è necessario chiedere tempestivamente una consulenza presso il proprio medico o il dermatologo, che effettuerà degli accertamenti.
La visita inizia con una intervista finalizzata ad avere la descrizione della storia del paziente, cercando di risalire alla familiarità con patologie simili e presenza di eventuali allergie.
Il compito del medico è rintracciare la malattia, ma anche controllare che non sia legata ad altri problemi di salute più gravi, per esempio l’epatite e l’ipertiroidismo. La diagnosi permette anche di individuare la forma di orticaria che ha colpito il paziente: per esempio quella vascolitica avviene quando i capillari si infiammano.
I suoi sintomi sono simili a quelli della malattia comune, tuttavia esistono alcune eccezioni: il prurito è meno intenso ma dura di più, inoltre la persona dopo la guarigione può avvertire dolori alle articolazioni e febbre. Il medico può accertare o escludere le differenti patologie ed in seguito prescrivere un test delle intolleranze alimentari per comprendere meglio i sintomi fisici.
Inoltre, si può richiedere al paziente di tenere un piccolo diario in cui appunta i sintomi, la durata, quando compaiono e così via. In questo modo, il medico può valutare meglio i dati.
Anche la durata del problema può dare indicazioni per una diagnosi più accurata: in genere se ben curato il disturbo dura uno o due giorni, mentre se la sua durata supera le 48 ore è necessario fare ulteriori accertamenti.
La diagnosi permette di prescrivere una terapia adeguata, in grado di ridurre i sintomi dopo poche ore. Se la causa del disturbo è un’intolleranza o una allergia particolare possono essere utili i farmaci antistaminici, che riducono la reazione dell’organismo contro gli allergeni.
Se la causa è un'alimentazione a cui si è intolleranti è sufficiente seguire una dieta specifica composta da alimenti che non provocano alcuna reazione dell’organismo. Tra i farmaci consigliati per l’orticaria troviamo innanzitutto quelli che hanno l’obiettivo di ridurre il prurito, il sintomo principale e più fastidioso del disturbo.
Questo problema si può ridurre con l’uso di antistaminici non sedativi come la cetirizina (Zirtec) o la loratadina (Clartin). Se la loro somministrazione non inibisce la sintomatologia, si possono adottare antistaminici più potenti come la cimetidina o la ranitidina (Ranidil), questi ultimi sono spesso usati per combattere le ulcere e agiscono direttamente sui recettori H2.
Spesso i due tipi di antistaminici sono utilizzati contemporaneamente: precisiamo che l’assunzione di questi medicinali deve essere seguita sotto stretto controllo medico. Esistono poi i medicinali a base di cortisone che sono molto diffusi per curare l’orticaria: permettono di controllare i sintomi, tuttavia devono essere usati per un periodo molto breve perché possono provocare diversi effetti collaterali.
L’orticaria è un disturbo che presenta ancora diversi punti oscuri per la comunità medica: non si conoscono le cause esatte e non si è ancora trovata una cura definitiva, ma quotidianamente vengono messe a disposizione dei pazienti nuove medicine e terapie sempre più efficaci.
Per esempio, negli Stati Uniti si stanno mettendo a punto nuove cure mediche composte da farmaci che agiscono direttamente sulle cellule. Le novità in campo farmacologico permettono ai pazienti che soffrono di una orticaria cronica o capillare di ridurre il problema e migliorare la loro qualità della vita.
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