Le meningi sono le membrane che rivestono l'encefalo; la meningite è una malattia infiammatoria che colpisce queste membrane, la cui prognosi è altamente influenzata dalla natura del patogeno che ha causato l'infiammazione. Nella maggior parte dei casi la meningite è causata da batteri o da virus, ma si possono verificare anche rari casi in cui questa malattia è causata da funghi o da protozoi.
Generalmente la malattia è particolarmente grave quando sono i batteri a causarla, mentre la meningite causata da virus può avere un decorso molto meno pesante, che porta alla guarigione nella quasi totalità dei casi. La meningite da batteri può presentarsi in diverse forme di gravità, che dipendono da molti fattori, tra cui l'età del soggetto e la natura del batterio che ha causato l'infezione.
Se non trattata può portare anche alla morte del paziente; visto che questa infezione colpisce apparati a stretto contatto con il sistema nervoso centrale, se contratta in forma severa si possono verificare danni permanenti, come la sordità o la cecità. Vediamo quali sono i sintomi comuni e come si può individuare la patologia, ma anche quali sono le cure più efficaci per risolverla.
Nella diagnosi della meningite in genere si considerano tre segni distintivi della malattia:
Questi tre segni possono verificarsi insieme, o separatamente; alcune persone manifestano anche fotofobia o fonofobia e nei bambini molto piccoli spesso la malattia non porta a sintomi evidenti, ma semplicemente ad un certo nervosismo e irritabilità. I sintomi possono presentarsi in maniera più o meno grave, a seconda dello stato di avanzamento della malattia e di altri fattori, quali la natura della meningite. Tutti i sintomi sono dovuti principalmente all'infiammazione delle membrane, che può portare ad accumulo di liquidi all'interno della sacca cerebro spinale, andando a comprimere il cervello e a modificare il funzionamento del sistema nervoso centrale.
La diagnosi della meningite si effettua attraverso il prelievo di liquido cerebro spinale, attraverso una puntura lombare. Questo metodo è sconsigliato in alcuni casi in cui si presenta una pressione intracranica eccessiva, in quanto l'introduzione dell'ago nella sacca cerebrospinale può favorire lo sviluppasi di ernie cerebrali. In questi casi si effettua la diagnosi attraverso un esame tomografico o con una risonanza magnetica. Questi due esami diagnostici spesso sono consigliati anche dopo aver verificato l'esistenza di meningite attraverso l'analisi del liquido cerebro spinale, per valutare lo stato di avanzamento della malattia e le eventuali problematiche correlate. In genere i sintomi lamentati dai pazienti adulti portano ad una diagnosi relativamente veloce, cosa che permette di ricorrere alle cure in tempi molto brevi.
La cura della meningite dipende dalla tipologia di patogeno che ha causato la malattia. La tipologia di meningite meno grave è quella causata da virus, che possono essere l'Herpes simplex o l'Human herpes virus 3; la patologia in molti casi ha sintomi poco severi, e può essere trattata semplicemente come un'influenza particolarmente severa, quindi con il riposo e una terapia di supporto; nei casi più gravi si utilizzano farmaci antivirali, anche se non in tutti i casi questa terapia dà risultati evidenti. In linea generale la meningite da virus ha un decorso benigno, e il paziente che ne soffre non necessita di cure particolarmente invasive o di terapie massicce.
La meningite da batteri invece è una malattia che, se non trattata, può portare alla morte del paziente. Molto spesso i medici che si trovano a dover verificare la presenza di meningite in un paziente con i tipici sintomi della malattia tendono a somministrare subito i primi trattamenti farmacologici, anche prima di essere giunti alla diagnosi. Questa prassi porta in molti casi e colpire duramente i batteri, prima che si diffondano in modo eccessivo. La principale cura della meningite batterica consiste nella somministrazione di antibiotici, come cefalosporina, vancomicina o altro. La scelta del tipo di antibiotico da utilizzare dipende dalla natura dell'infezione batterica. Sono molti infatti i batteri che possano scatenare questa malattia. I batteri che più spesso portano alla meningite sono neisseria meningitis, pneumococcus pneumoniae, Haemophilus influenzae, o altre tipologie di batteri.
Molto spesso l'utilizzo di soli antibiotici non è l'unica terapia contro la meningite, soprattutto nel caso in cui si presentano complicazioni. Nella gran parte dei casi di meningite batterica il liquido cerebro spinale aumenta, causando un'elevata pressione intracranica. L'utilizzo di antinfiammatori corticosteroidi in queste occasioni è di fondamentale importanza, anche per diminuire i sintomi nel paziente, che avverte un elevato mal di testa e un alterato stato di coscienza. Molti pazienti presentano anche tachicardia o palpitazioni e, in rari casi, quando la malattia colpisce i bambini può presentarsi anche la cancrena degli arti, che può costringere all'amputazione delle parti colpite.
Se non trattata in modo rapido la meningite batterica può portare a danni permanenti al sistema nervoso centrale, tra cui cecità, sordità, ritardi nell'apprendimento. L'infiammazione delle meningi può ampliarsi anche ai nervi che si trovano all'interno del cranio, causando difficoltà visive e uditive; in alcuni casi l'infiammazione si allarga a tutto il cervello, portando al rischio di trombosi delle vene cerebrali.
Le cause della meningite sono molteplici, dai batteri ai virus, ai protozoi. Come questi microorganismi arrivino in contatto con le membrane che si trovano attorno al cervello è in genere semplice da comprendere: i batteri o i virus si insediano in apparati vicini al tronco encefalico, quindi l'esordio può essere una banale otite, un raffreddore o la sinusite. Con il passare dei giorni i microorganismi migrano attraverso le pareti cellulari, fino a trovare la loro via verso le meningi.
Molto spesso la meningite colpisce persone immunodepresse, o che hanno subito una frattura del cranio: le maggiori possibilità per batteri e virus di raggiungere le meningi è in questi casi evidente. I bambini colpiti da meningite spesso hanno avuto un diretto contatto con dei batteri presenti nella vagina della madre al momento del parto, questa malattia nella maggior parte dei casi si manifesta in bambini nati prematuri. In alcuni casi la meningite non si manifesta con un singolo caso isolato, ma come una vera e propria epidemia; per questo motivo spesso quando i medici si trovano a contatto con un paziente che presenta alcune particolari forme di meningite, tendono ad effettuare una profilassi antibiotica anche in tutte le persone che sono venute a contatto con il malato, per scongiurare il verificarsi della malattia in gruppi numerosi di persone.
Oggi sono disponibili alcuni vaccini che aiutano a contrastare la diffusione della meningite. Questi vaccini sono attivi contro lo sptreptococcus pneumoniae e contro alcuni tipi di meningococco. In linea generale si tratta di vaccini che non sono utilizzati a tappeto su tutta la popolazione, in quanto si preferisce vaccinare solo i gruppi di persone più facilmente soggette a venire in contatto con questi tipi di batteri e a contrarre la meningite. Spesso si far ricorso alla vaccinazione di un numero elevato di persone a rischio, come anziani e bambini, nelle zone in cui si è verificato un focolaio di infezione.
Anche se il vaccino è un ottimo metodo per prevenire la meningite, purtroppo non dà la medesima risposta immunitaria in tutte le persone trattate, quindi non dà la certezza di non contrarre la malattia. In molte zone del mondo l'ampia diffusione del vaccino contro l'influenza ha portato ad una sensibile diminuzione di meningiti causate da questo tipo di virus. La profilassi contro al meningite è oggi uno dei metodi di prevenzione più validi, anche perché in molti casi la meningite può risultare infettiva: tutte le persone che sono venute in contatto con un paziente affetto da meningite batterica sono passibili di subire un trattamento farmacologico a base di antibiotici, per evitare che il batterio si diffonda. In alcuni paesi, dove i casi di meningite infettiva sono stati numerosi, si effettua una vaccinazione più massiccia della popolazione, un esempio è la Nuova Zelanda.
Non si deve comunque pensare che l'infezione da meningite possa essere trasmessa come avviene per un banale raffreddore; per poter contrarre la meningite dai pazienti malati è necessario effettuare lo scambio di muco o di saliva e non è detto che uno sporadico contatto porti sicuramente a contrarre la malattia.
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