La scarlattina è una malattia esantematica, che colpisce soprattutto i bambini, difficilmente gli adulti. Ha delle peculiarità che la rendono decisamente particolare tra le malattie esantematiche e, per questo, anche di facile diagnosi da parte del medico. Come si individua e quali sono i maggiori rischi del disturbo? Approfondiamo subito l'argomento!
Le malattie esantematiche sono un groppo di patologie che causano l'esantema, ossia una particolare eruzione cutanea di colore rosso, che si sviluppa in diverse parti del corpo; sono malattie esantematiche, ad esempio, il morbillo, la varicella, la rosolia, e anche la scarlattina. Diversamente da tutte le altre malattie esantematiche, causate da virus, la scarlattina è causata da un batterio, lo Streptococcus pyogenes. Gli streptococchi possono mutare o appartenere a ceppi diversi, cosa che può causare un ripresentarsi della malattia anche in persone che l'hanno già contratta. Spesso le infezioni successive alla prima presentano sintomi di minore entità, o si manifestano senza il tipico esantema.
Non esiste vaccino contro la scarlattina e le persone che manifestano questa malattia possono facilmente trasmetterla ad altri: attraverso il muco, le secrezioni salivali, o anche le squame della pelle. Nel caso in cui una persona in famiglia si ammali di scarlattina è necessario tenerla isolata ed effettuare un'igiene accurata, soprattutto lavandosi le mani dopo ogni contatto con la persona infetta.
Il Ministero della Salute ha diffuso un opuscolo utile che mostra come lavarsi le mani in modo corretto: queste informazioni, apparentemente banali, sono molto importanti per la prevenzione della malattia.
I sintomi della scarlattina si fanno sentire dopo 1 o più giorni dal contagio, e la persona malata può trasmettere la malattia costantemente, fino a circa 48 ore dopo aver cominciato una corretta terapia antibiotica. Per la legge italiana i bambini affetti da scarlattina non possono recarsi a scuola, perché potrebbero essere fonte di un contagio massiccio. Il rientro è possibile solo due giorni dopo l'inizio della cura con antibiotici.
La scarlattina è causata dal contatto con un batterio che libera nell'organismo una esotossina pirogena; in sostanza si tratta di una sorta di avvelenamento, in quanto il nostro organismo risponde in modo acuto e repentino al diffondersi della tossina nei tessuti e nel circolo sanguigno. Prima che gli antibiotici venissero inventati e il loro uso entrasse nelle comuni terapie la scarlattina era una delle principali cause di morte per i bambini, soprattutto negli strati più poveri della società.
La problematica principale non era la scarlattina stessa, ma le possibili complicanze causate dalla diffusione della tossina dello Streptococcus pyogenes all'interno di un organismo debole, come quello dei bambini, o debilitato. Se non viene curata repentinamente le scarlattina infatti può portare ad alcune gravi malattie reumatiche, come la febbre reumatica o il reumatismo articolare; queste patologie sono degli stati di infiammazione acuta, che possono colpire anche l'apparato cardiocircolatorio, causando una diminuita funzionalità delle valvole cardiache.
Alcuni pazienti colpiti da scarlattina non curata possono arrivare anche a manifestare una particolare problematica renale, chiamata glomerulonefrite acuta che può portare a insufficienza renale. Questo tipo di complicazioni erano un tempo abbastanza frequenti nei pazienti colpiti da scarlattina; fortunatamente le moderne terapie hanno reso i casi di complicazioni assai rari, che preoccupano solo nel caso di persone immunodepresse.
La scarlattina è una malattia esantematica, in quanto tale i pazienti colpiti manifestano un classico esantema, con zone di colore rosso, soprattutto attorno al collo, alle ascelle e all'inguine. L'esatema della scarlattina appartiene alla seconda fase della malattia, che si sviluppa dopo 12-48 ore dopo l'inizio effettivo della patologia. Molti piccoli pazienti ottengono una diagnosi di scarlattina solo in questa fase, cosa che spesso li porta ad aver già infettato numerosissime persone, a scuola o in altre situazioni sociali.
I primi sintomi di scarlattina possono essere confusi con un comune e fastidioso mal di gola; infatti il batterio colpisce inizialmente la faringe e le tonsille, causando difficoltà a deglutire e sensazione di secchezza della gola. Nell'arco di breve tempo compare anche la febbre, in genere molto elevata, in quanto le tossine dello Streptococcus pyogenes agiscono direttamente sull'ipotalamo, alterandone le capacità di termoregolazione del corpo; non è infrequente che una persona affetta da scarlattina manifesti una febbre con temperature che si aggirano intorno ai 40°C.
Altri sintomi possono essere un vago senso di spossatezza, nausea e vomito. In breve tempo la lingua si ricopre di una patina biancastra, che si sfalda lasciando posto ad un tessuto fortemente arrossato, con le papille gustative in rilievo: questo sintomo viene volgarmente chiamato lingua a fragola, o lingua a lampone, per richiamare l'aspetto e il colore di questo organo. La faringe appare ingrossata ed arrossata.
Dopo 12-48 ore appare subito chiaro che non si tratta di un banale mal di gola, in quanto la persona affetto sviluppa il classico esantema, che dalle zone iniziali si allarga a tutto il corpo. Sul volto l'esantema si ferma soprattutto sulle guance, che appaiono paonazze, mentre la bocca e il mento non si colorano, rendendo ancora più evidente il rossore nelle altre zone del viso.
Il resto del corpo si ricopre di minuscole papule, con la forma e le dimensioni di una capocchia di spillo, che possono risultare anche particolarmente pruriginose. Le papule possono essere innumerevoli, cosa assai fastidiosa nel caso in cui diano anche prurito, visto che si sviluppano su buona parte del corpo. Nei giorni successivi i piccoli puntini rossi si desquamano; la pelle, sin dai primi sintomi, è spessa e ruvida al tatto, alcune persone la definiscono come carta vetrata. Nel complesso l'intera malattia può impiegare fino a 2-3 settimane per esaurire il suo ciclo, anche se buona parte dei sintomi, soprattutto il mal di gola, tendono a scomparire non appena si attua una corretta terapia. In linea generale è difficile che chi soffre di scarlattina sia costretto a letto per più di 2-3 giorni; il fastidio maggiore deriva dall'eruzione cutanea, e dall'eventuale prurito, che possono perdurare per un periodo prolungato di tempo.
Dopo i primi giorni i sintomi più gravi lasciano spazio ad un generico arrossamento e ad un certo disagio dovuto alle innumerevoli papule che si desquamano. Bisogna ricordare che lo Streptococcus pyogenes si annida nelle secrezioni del corpo della persona malata, comprese le desquamazioni del corpo: una corretta igiene della persona è di fondamentale importanza per evitare di contagiare un numero elevato di soggetti ignari.
Trattandosi di un batterio, la scarlattina si cura grazie all'utilizzo di antibiotici; in generale sono molti gli antibiotici che funzionano contro lo Streptococcus pyogenes, come ad esempio l'amoxicillina (uno degli antibiotici più diffusi) e la cefalosporina. Per debellare questo batterio sono in genere necessari almeno 10 giorni di terapia antibiotica, che possono però necessitare di un'ulteriore terapia, a discrezione del medico curante. Oltre a debellare il batterio che causa la malattia è anche bene alleviare i diversi sintomi causati dalla tossina che produce.
Il dolore alla gola di solito scompare grazie all'azione degli antibiotici, anche se può perdurare per qualche giorno, durante il quale è consigliabile invogliare i bambini affetti a mangiare, proponendo loro cibo fluido, come zuppe, gelati, succhi di frutta, yogurt; questo tipo di alimentazione permette di alimentarsi senza peggiorare i sintomi della lingua a fragola, con papille gustative in rilievo e iper reattive.
Per rendere meno fastidioso il decorso della malattia è anche importante mantenersi perfettamente idratati e vivere in un ambiente con aria ben umidificata, cosa che si attua con apposite apparecchiature, che permettono di aumentare l'umidità dell'ambiente. I sintomi che portano ad avere la pelle ruvida e pruriginosa possono essere alleviati grazie all'utilizzo di creme e lozioni lenitive.
Purtroppo non esiste un vaccino contro la scarlattina e averla contratta una volta nella vita non significa esserne immunizzati. Fortunatamente in genere l'esantema e la successiva eruzione cutanea tendono a manifestarsi solo al primo contatto con il batterio che causa questa malattia.
Le persone affette da scarlattina sono contagiose già durante l'incubazione; cosa che spesso porta ad avere un numero elevato di casi di scarlattina in un breve arco di tempo: un bambino con la malattia in incubazione spesso non ha sintomi evidenti, quindi va a scuola, gioca con gli amichetti, bacia e abbraccia la mamma e gli altri perenti più vicini. Visto che potenzialmente la scarlattina può portare a complicazioni anche gravi è importante diagnosticarla rapidamente, per evitare che sia scambiata con un comune mal di gola o con un malanno stagionale. Una volta avuta la certezza che un adulto o un bimbo sono malati di scarlattina è consigliabile confinarli in una stanza della casa, e lavarsi accuratamente ogni volta che li si contatta. Dopo due giorni dall'inizio della terapia antibiotica il malato di scarlattina non è più contagioso, cosa che rende il confinamento fortunatamente breve.
Tutti gli oggetti, glia biti e le suppellettili toccate dal malato nei primi giorni dopo il contagio, e prima dell'inizio della terapia, vanno accuratamente lavati o disinfettati, per scongiurare la presenza del batterio sulla loro superficie.
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